sabato 17 maggio 2008

Una grande perdita

Mio padre è deceduto il 12 maggio scorso, appena 5 giorni fa ma io ed i miei familiari non riusciamo ancora a capacitarci dell'accaduto.
Era entrato in ospedale una settimana prima per poi subire un intervento chirurgico al polmone. Un intervento apparentemente "semplice", poi duranto 4 ore, ma è andato bene. Mio marito ha assistito in sala operatoria (è un medico ovviamente) ed è stato accanto a lui tutto il tempo e sta a testimoniare la competenza del primario di chirurgia toracica che ha operato mio padre.
Appena uscito dalla sala operatoria mio padre respirava con la maschera dell'ossigeno, maschera che aiuta a respirare meglio.
Ma dopo un paio di ore inizia a respirare peggio, mi chiede di togliere la mascherina e di respirare senza.
Ogni minuto circa ero costretta a rimettergliela perché quella mascherina lo aiutava. Ma sapevo che qualcosa non andava, io ero lì e lo vedevo, lo sapevo. Aveva la pressione bassissima e non risaliva affatto, il respiro era diventato un affanno ed io non sapevo cosa pensare.
Verso le 18,45 arriva il medico (alla buon'ora!) e si chiude nella stanza di mio padre con due infermiere che entrano ed escono velocemente.
In quel momento ho iniziato a rendermi conto che le cose stavano peggiorando, ma stentavo a crederlo. Entra un altro medico con una borsetta tipo trolley, passa più di un'ora e nessuno mi dice nulla, mentre io sono lì che attendo di fronte alla porta della sua stanza, letto n. 9.
Intorno alle 20 il medico chiede di parlare con me e dice che mio padre ha perso molto sangue e che ha avuto una crisi ipovolemica*, ma si era stabilizzato.
Aveva l'emoglobina a 8,3 e la pressione era risalita a 120/60. Un sospiro di sollievo immenso.
Entro con mio suocero (medico anche lui) e resto a guardare mio padre; nel frattempo hanno abbassato la testata del letto e mi dicono che sta meglio, ma io lo vedo sempre sofferente e con quel respiro che sembra più un affanno. Dico all'infermiera che non lo vedo bene..
Poi mio padre inizia a respirare sempre più lentamente e con meno affanno, ma io non penso che si sta ristabilendo perché anni fa ho visto anche mia nonna fare lo stesso e dopo pochi minuti è deceduta.
Mio suocero cerca il polso di papà ma non lo sente, corro a cercare il medico che arriva dopo 5 secondi.
Arresto cardiaco.
Il rianimatore cerca di rianimare papà ma non c'è più nulla da fare.
Cade il silenzio, l'incredulità, nessuno sa cosa dire o fare. Restiamo così, senza parole quando il medico ci comunica il suo decesso.
Siamo basiti.
Stentiamo a crederlo ancora oggi.
E' stato inaspettato.
Se n'è andato troppo in fretta, non abbiamo avuto il tempo di "abituarci" alla possibilità di una eventuale scomparsa. Mamma mia quanto dolore proviamo..
La sera prima dell'intervento mio padre rideva e scherzava come fa sempre con tutti, con le infermiere, i pazienti della sua stanza.
Ha lasciato un bellissimo ricordo di sè.

Al funerale ho recitato le seguenti parole, per ricordarlo nel migliore dei modi:

Nella sua vita mio padre è stata una persona che ha sfiorato la morte già una volta 22 anni fa, in occasione di un grave incidente sul lavoro.
Allora il Signore non lo volle con sè ed io mi chiedo perché ha deciso di portarlo via adesso.
Poi ho capito.
Mio padre doveva iniziare per poi concludere un percorso di vita molto importante. Un percorso iniziato 2 anni fa e conclusosi il 12 maggio, giorno in cui si è spento senza far rumore, quasi in silenzio, come si spegne la fiamma di una candela.
In questi anni era cambiato tanto. la consapevolezza della malattia, che poi abbiamo combattuto INSIEME, e voglio sottolinearlo, INSIEME, lo ha reso più sensibile, più vicino a noi figlie ed a nostra madre, più pieno di sè.
Era sempre allegro negli ultimi tempi, scherzava e rideva tanto.
Durante l'ultima degenza in ospedale ha lasciato all'interno del reparto un ricordo di sè che va ogni altra immaginazione, cercando di fare forza a tutti coloro che erano spaventati e cercando di trasmettere loro la sua serenità.
Ora ha lasciato un vuoto che non potrò e non vorrò mai riempire, perché voglio che sia un posto sicuro dove poter custodire la sua anima, per poter ricordare UN GRANDE UOMO. MIO PADRE!

Abbiamo subìto una grande perdita, che il Signore lo accolga fra le sue braccia ed aiuti noi a superare questo momento così buio.




* (ipovolemica): nell'organismo la pressione sanguigna deve restare entro determinati parametri. Se è troppo bassa, il sangue non è in grado di trasportare alle cellule sufficienti quantità di acqua e sostanze nutritive. In caso di eccessivi abbassamenti della pressione, l'organismo deve immediatamente cercare di recuperare acqua e soluti, e attiva, così, lo stimolo della sete, che in questo caso prende il nome di "ipovolemica", in quanto causata da un calo del volume ematico.

3 commenti:

Martissima ha detto...

Mi dispiace e penso che questi momenti ci facciano sentire drammaticamente quanto siamo piccoli e impotenti, ma se come mi sembra tu sei credente, la forza per superare momenti così la possiamo trovare solo nella nostra fede......
e comunque nel cuore di ognuno rimangono ricordi e tante cose belle che nessuno ci porterà via, io posso solo donarti una preghiera a far sì che lo svuotamento che si prova i primi giorni piano piano possa colmarsi e che la vita torni a predominare nei nostri giorni.
Ciao, un bacio!

Micaela ha detto...

Radem, che brutta notizia!!! mi dispiace tanto, veramente, è bruttissimo perdere i propri cari e so che qualsiasi parola di conforto può servire a poco o a niente.
Ti sono vicina!

Sandra ha detto...

@astrofiammante: ti ringraio per le tue splendide parole. E' dura ma anche se mio padre non c'è più lo sento comunque vicino a me e la sua presenza mi aiuta a superare questi momenti così difficili. Certo è molto dura, però devo essere forte per mia madre e per mia sorella.
Grazie..

@mica80: sei molto dolce e le tue parole, la tua presenza, mi aiutano molto perché mi rendo conto che non sono sola e che, anche se internet è un mondo virtuale, posso sempre contare su una parola di conforto che, perché no, aiuta tantissimo. Grazie